Con l’operazione “UNI EN 13432” sequestrati oltre 2 milioni di shopper fuorilegge e comminate multe per 3 milioni di euro
In Italia continuano a circolare sacchetti per la spesa illegali: un fenomeno che si risolve solo intensificando i controlli.
A tal proposito, la Guardia di Finanza ha effettuato una nuova operazione che ha portato all’esecuzione di centinaia di controlli in tutta Italia. E proprio grazie all’operazione “UNI EN 13432” (che prende il nome dalla sigla della norma europea sulla biodegradabilità e compostabilità degli imballaggi in plastica) sono stati sequestrati oltre 2 milioni di shopper fuorilegge e comminate multe per 3 milioni di euro.
Per contrastare questo mercato illegale, la Guardia di Finanza ha anche avviato una collaborazione con Assobioplastiche (Associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili) e il contributo di Arpa Umbria per le analisi di campioni di shopper.
Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, ha così commentato: “i sequestri delle forze polizia non sono in numero adeguato rispetto alla pervasività del fenomeno illegale. È fondamentale beccare i pesci grossi. E’ inutile andare dal piccolo commerciante, bisogna prendere quelle 20 centrali di diffusione di shopper illegali che fanno volumi immensi”.
Ciafani, inoltre, sottolinea il fatto che il problema degli shopper illegali non è solo ambientale ma anche economico. “Ci sono aziende che in Italia hanno investito per produrre sacchetti rispondenti alla legge e che oggi non possono fare ulteriori investimenti perché sanno che metà del mercato è occupato da prodotti illegali”.
Ma quali caratteristiche deve avere un sacchetto conforme alla legge?
Deve riportare:
- la scritta “Biodegradabile e compostabile“
- la citazione dello standard europeo UNI EN13432
- il marchio di un ente certificatore